La lega dei miti


Alla fine dell'anno è d'obbligo fare bilanci. 

È un rito oramai, non ne ho mai fatti tanti, di bilanci, piuttosto mi hanno sempre appassionato i buoni propositi. Ne ho sempre sfornati di meravigliosi tra il serio e lo sfacciatamente divertente. I buoni propositi mi hanno sempre messo in una condizione di prospettiva e di impegno. 
Ci furono gli anni in cui mi impegnavo ad essere non leggera, no no,   superficiale
perché pensavo di vivere meglio; poi ci fu l'anno dell'alexitimia in cui io e la mia amica Mara ci mettemmo nell'idea di diventare alexitimitiche ovvero volevamo diventare incapaci di provare emozioni, stanche di emozionarci troppo.  ma probabilmente siamo state  più mitiche  che altro. 
Il proposito di quest'anno mi è molto chiaro: allargare la mia personale lega dei miti, più impegnativo ma non meno divertente.
La lega dei miti è una citazione tratta dalla presentazione di P. Polito allo scritto di N. Bobbio dal titolo Elogio della mitezza in cui si interroga sull'opportunità di dare vita ad una lega dei miti, ovvero di "uomini e donne comuni che nell'ora della scelta ritrovano in sé stessi i valori più antichi e più semplici: il disinteresse, la generosità, la solidarietà, l'integrità morale". 
Io da tempo coltivo la mia personale lega e mi auguro davvero di poterla allargare aggiungendo persone che incontro in situazioni normali e ordinarie ma che mi raccontano di storie e di impegni di mitezza.
In questo piccolo testo Bobbio mette a fuoco il fatto che la mitezza dal suo punto di vista sia attiva e la mansuetudine passiva, e che "la mansuetudine sia una virtù individuale e la mitezza sia sociale in quanto disposizione d'animo che rifulge solo alla presenza dell'altro". Il lasciare essere l'altro quello che è  per Bobbio virtù sociale.

Il lasciare essere l'altro per quello che è. 

Questa frase mi risuona da alcune settimane. 
Niente di particolare, direte, ma potentissima e rivoluzionaria. 
Altamente pedagogica e democratica. 
Per lasciare essere l'altro per quello che è bisogna innanzitutto conoscere l'altro, avere un interesse reale una curiosità verso l'altro, considerare l'altro un altro me, au pair, accogliere la sua persona e lasciare che sia per quello che è. 
Non è retorica ragazzi, è vita vera reale concreta che richiede allenamento democratico e rispetto, profondo rispetto per l'alterità; in educazione  c'è da riflettere per i prossimi. 10 anni, dall'idea di adulto, di infanzia, di progetto, di rispetto delle idee altrui bambine e adulte. Il considerare i bambini partner dell'azione educativa impone, più che presuppone, che si consideri l'altro da me come è realmente e non da convincere o "sedurre" per avvicinarlo ai progetti degli adulti. 
E non fate quella faccia? La scuola è ancora piena zeppa di situazioni che lavorano verso il "convincimento" del bambino per avvicinarlo alle scelte e agli obiettivi adulti. Per non parlare dei progetti e delle aspettative che molto spesso gli adulti, e penso tanto anche ai genitori, nutrono nei confronti dei bambini stessi. Essere vincenti, sembra sempre più questo il mood che va per la maggiore. 
Chi vorrebbe un figlio mite in casa? 
Non rampante, non particolarmente competitivo, uno che dà spazio, che rispetta, un "aggiustatore" di relazioni, come mi ha detto una mia amica. 
Uno che avrebbe potuto fare l'ingegnere alla NASA ma che ha deciso di fare l'educatore, per esempio. Ecco facciamoci i conti per davvero, ma davvero davvero. 
Quando pensiamo ai progetti, quando proponiamo giochi di squadra, quando scegliamo libri e letteratura, quando cantiamo e insegniamo canzoni ai bambini (perché a loro piace tanto, ma di questo ne parleremo nel prossimo post)
Ci interessa la lega dei miti?
Attenzione il mite non è il rassegnato il remissivo, anzi si nutre di dialogo e confronto, difende le proprie idee, il mite e' "l'anticipatore di un mondo migliore".
Desidero allargare la mia personale lega dei miti perchè spero in una terra abitata da tantissimi anticipatori di mondi migliori. La vostra personale lega come è messa? 
Spero che vi faccia perdere il conto, come la mia. 

Commenti

  1. Mentre mi avventura nel geniale libro di philippe petit, creatività, leggo:"quali sono le meraviglie di cui trovare piena la tua cornucopia creativa quando ti svegli nel cuore della notte? Elencale!".... e a queste sto pensando 😊 grazie per questo spazio condiviso e altrettanto creativo.

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