un frangipane al giorno

eccomi.
ho fatto anche questo passo, un blog.
non so con quale cadenza, non voglio darmene.


Voglio godermi questo spazio di scrittura, condividendolo con chi deciderà ogni tanto di concedersi un frangipane al giorno. Ho scelto questo titolo perchè nella simbologia dei fiori il frangipane, fiore profumatissimo e mediterraneo, significa bellezza e semplicità.

Da anni sto provando a cercare e a regalarmi bellezza e semplicità nei tanti incontri che quotidianamente faccio, nelle tante parole che racconto e dichiaro e nel mio impegno a favore di una buona educazione oltre che della ricerca della conoscenza.

Un frangipane al giorno mi piace pensare possa essere un augurio per tutti quanti noi, un impegno, un segno di rispetto e di cura del tempo che ci è concesso di vivere.

La ricerca della semplicità fa parte di un lungo percorso per me, di sottrazione, di costante equilibrio tra vuoto e pieno.
Ho attraversato periodi che definisco "barocchi", del tanto, dello sfarzo degli oggetti delle cose, dei pensieri dei mega progetti; era giusto per quel tempo, ho goduto di una pedagogia sfarzosa sostenuta anche da risorse ingenti. ma, come tutti sappiamo, al barocco succede il neoclassicismo come conseguenza dell'illuminismo che vive di linee più sobrie e armoniche.
Ecco molto probabilmente il confronto è azzardato ma è quello che probabilmente negli anni, ormai tanti, mi è accaduto.
Non temo più il vuoto fatto di minimalismo e di semplicità ovvero di pensiero di grandi scelte, anzi mi diverto e la sottrazione è divenuta un'arte che mi interessa. saranno gli anni, sarà la vita che ti porta su strade che non avresti mai pensato di battere ma se riesci a trovare bellezza e semplicità assieme
ecco 
voilà
... hai conquistato il tuo frangipane del giorno.

L'idea nella mia testa è quella di condividere letture, riflessioni, frammenti di esperienze formative; ho un notevole bagaglio di storie, narrazioni, vicende che raccontano di relazioni e di scoperte.
Ho sempre viaggiato molto nel mio lavoro e negli ultimi anni ho avuto il privilegio di avere un osservatorio complesso, variegato e ampio; ho lavorato e continuo a farlo con moltissime realtà su tutto il territorio italiano. Realtà differenti, culture diverse ma sempre molto emozionanti e formative. Di certo non penso a recensioni di libri e non ho in mente neppure segnalazioni di particolari novità editoriali, ma piccole sottolineature in merito a spunti che nel tempo, lontano o vicino, hanno risuonato in me. 

E qui serve un frangipane, servono semplicità bellezza e competenza, quella capacità di ridisegnare e riformulare la tua esperienza e offrirla ad altri, a quell'altro che a volte è molto distante da te; ma distante significa solo distante non peggio, meglio, bello, brutto, avanti, indietro. 


Inizio dunque mettendo mettendo in evidenza questo scritto.
Piccole gigantesche cose di A.C. Scardicchio, un piccolo librino potentissimo. delicato e profondo, come la brina d'inverno fragile e trasformativa. Nella quarta di copertina si legge la leggerezza custodisce, forse, segreti in profondità. Sono suggestioni, immagini tra poesia e filosofia. Mi ha colpito in particolar modo il passaggio relativo al salvarsi dal quieto vivere. dovremmo tutti quanti cercare di salvarci dal quiete vivere, in educazione il quieto vivere può essere veleno. Tutte le volte che scegliamo di non discutere, di non metterci in gioco, di non modificare nulla in virtù "dell'abbiamo sempre fatto così, le cose così hanno sempre funzionato, la mia libertà di insegnamento mi permette di decidere in autonomia", tutte le volte che scegliamo di riproporre le medesime cose perchè ai bambini piacciono tanto, tutte le volte che scegliamo di essere amici piuttosto che colleghi, ecco in tutte queste ed altre volte scegliamo il quieto vivere. Scegliamo come dico spesso di correre sul posto, coltiviamo l'illusione di essere in movimento di impiegare energie, di fare grandi cose ma in realtà siamo fermi sul posto. Il quieto vivere non ci fa fare spostamenti, forse non ci fa discutere anche se farlo in modo appassionato significa difendere, con ragioni e argomentazioni, le proprie idee e le proprie scelte.
Cerco di non scegliere il quiete vivere anche se so che ciò è più faticoso, che mi richiede di dichiararmi, di schierarmi, di prendere posizioni e a volte preferirei ....... un gelato
l'educazione è decisamente prendere posizione 
schierarsi 
Non per definire confini, non per essere divisivi 
ma per dirsi rispetto a diritti, conoscenza, infanzia e cittadinanza da che parte si sta in termini di scelte, di comportamenti, di pratiche quotidiane.
scelgo di mettermi scomoda - come dice P.Petit,-  
scelgo il vivere  e non il quieto vivere.
Laura

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