Se le regole non le rispettano gli adulti non lamentiamoci più, mai più, se non lo fanno i bambini.

Siamo un popolo davvero strano. 
In questo giorni si è visto di tutto e si è detto molto di più. 
Io, forse stordita come tanti, mi sono trovata spesso senza pensieri lucidi. Non sapevo bene a chi affidarmi. Se ai virologi, agli epidemiologi, ai medici, ai rianimatori, al governo. 
A chi? 
Al buon senso. 
Ma il buon senso è merce rara, in questi tempi, rarissima. E non si trova in giro, Nessuna piattaforma on line lo vende, al mercato non c'è, è più raro dell'amuchina e delle mascherine. 
E dire che potremmo averne tanto tantissimo. 
Perché ognuno di noi potrebbe esserne depositario prima e custode poi. 
Ma il buon senso deve essere messo in moto, richiede energia volontà e in questo caso un minimo di sacrificio. Che più passa il tempo più diviene tanto.
Il buon senso non c'è non si trova, non si vede e non ha un peso. 
Non si compera a kg, non misura è qualcosa di prezioso che vive dentro ad ognuno di noi. 
Il buon senso di uno solo non può fare molto, il buon senso per essere incisivo ha bisogno del buon senso dell'altro. 
Il buon senso ha bisogno di di alcune piccole regole. Che devono essere rispettate perché riconosciute nel loro valore comunitario e di condivisione. 
Non sappiamo stare alle regole, siamo allergici alle regole e molto naives. 
Ci dondoliamo tra il fatalismo e il terrore
E in mezzo tra una spinta e l'altra che porta l'altalena su e giù basterebbe avere buon senso e rispettare le regole per non cadere dalla dondola e farsi male. 
Siamo adulti che non vogliono piegarsi alle regole anche quando queste potrebbero aiutare noi, l'economia, la società tutta, il PIL...... e ce la prendiamo con il primo di turno. 

Ma non abbiamo grandi ragioni se non che non vogliamo ascoltare. 

Chi non rispetta le regole e non mette in campo il buon senso non ascolta nessuno se non se stesso, il proprio egoismo e la propria saccenza. 
Che esempio stiamo dando all'infanzia? 
Che modello proponiamo al nostro futuro? 

Non lamentiamoci più, mai più più più e ancora più, quando la prossima volta le bambine, i bambini, le ragazze, i ragazzi, le persone con cui lavoriamo e di cui ci occupiamo in educazione non rispetteranno le regole, quelle che molto spesso fabbrichiamo "cum magna abundantia" e senza grandi ragioni. 
Non lamentiamoci mai più se come adulti non riusciamo a rispettare alcune poche regole che potrebbero salvarci. 
Non lamentiamoci mai più del comportamento dei bambini e pensiamo invece che potremmo vedere rispecchiato nella loro presunta "insubordinazione" l'immagine di quello che siamo noi. 
E poi ricordiamoci che i bambini nella maggior parte dei casi sono molto più rispettosi delle regole, del bene comune, degli amici di quanto stiamo dimostrando noi.

Se gli adulti non sanno rispettare le regole almeno non si lamentino mai più, di chi per età ed esperienza, prova a non sottostarvi......

.... e poi forse iniziamo a vergognarci un po'. 

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